di P. Giovanni Cozzolino
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, ora A.U. di Corigliano Rossano assistiamo a una delle feste più tipiche e suggestive in onore di San Francesco di Paola, che ha sapori e messaggi particolari, che coinvolgono tutti: dai bambini che si vesto dell’abito votivo, ai giovani che vogliono far festa con il sano divertimento, agli adulti che preparano ogni cosa che sia gustoso e bello, e da quest’anno, con i balconi con l’arazzo del nostro santo ben esposto sui balconi e agli anziani, che non dormono la notte, perchè domani passa lu’ viecchiu (modo affettuoso e da sempre chiamato così, mettendogli, come è di usanza nella nostra Città da tempi remoti,, il soprannome, per Lui è uno di casa!) e stanno sempre in attesa di questo passaggio, con preghiere coriglianesi e canti, (ricordiamo che il nostro santo è stato conosciuto a Corigliano quando aveva 60 – 67 anni!
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, si vive un intreccio di fantasia e di abilità materiale sullo sfondo di un’operosità collettiva che è profondamente religiosa, ma che ha anche ascendenze di una società agricola, perché questa solare celebrazione della vita nuova, apre in realtà, pienamente, anche le porte alla primavera.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, ci insegna che se oggi si vive in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni tipo di rapporto organico con il passato storico del tempo in cui viviamo, lui accomuna tutto e tutti e fa da saldatura tra presente, passato e futuro, e ragazzi, giovani, adulti e anziani, perché, purtroppo, una generazione che dimentica le proprie radici storiche e artistiche, non ha futuro: è condannata a ricominciare da zero, a rifondare la propria società dalle radici.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, ci insegna che c’è una medicina, che risale al Signore Gesù: “E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?” e questa medicina è la memoria del passato per vivere il presente e progettare il futuro, e ricordare le nostre radici di vita, per recuperare le trame della nostra storia relazionale, così importante e decisiva per ogni futura scelta di vita, da custodire come un bene prezioso che ci è stato affidato, sospinto da un unico desiderio: ‘vedere Gesù’ e accoglierlo come Via, Verità e Vita!
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, si conserva il valore della tradizione da una generazione all’altra e continua a narrare il fascino incantato della spontaneità dei cuori e della nobiltà dei sentimenti.: devozione e tripudio, esternazione e sentimenti di carità cristiana si mescolano durante il sua passaggio ed è intensamente vissuto da ogni categoria di cittadini.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, tutto è abbondanza: frutta, fiori, animali, mostrano dei costanti richiami simbolici alla sacralità di una festa che unisce al fervore religioso lo spirito di rinnovamento della terra nel momento della primavera.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro,, tutta la città ridiventa bella, con i profumi delle clementine, zagare, liquirizia, i sapori, il tempo dell’estate e dell’inverno, ed è davvero bello il sapore del centro storico, facendoci comprendere che la Città di Corigliano Rossano riprenderà a volare partendo proprio dai centri storici e che la rigenerazione dei centri storici riguarda tutta Corigliano Rossano: non esiste uno sviluppo di tutta la Città, se gran parte del suo territorio, costituito dalle zone interne e periferiche, non inizia un serio percorso di valorizzazione delle sue ricchezze (che sono davvero enormi), altrimenti ne soffrono tutti.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, la nostra città esercita sempre un grande fascino, che è sempre nuovo e che ci richiama alla sua valorizzazione: si pensi al Castello, alle Chiese, ai luoghi di tanti Eroi e Padri della Patria, ai Santi, ai Panorami unici della Sibaritide.: la nostra Città è un giardino che richiama il paradiso!
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, comprendiamo che Corigliano Rossano ha sicuramente tutti i requisiti per potersi affermare nel mercato turistico, culturale e per quanto concerne gli itinerari religiosi; quanto è bello il nostro mare, quanto è bella la nostra montagna, quanti personaggi illustri, quanta cultura popolare, quanta cultura ad alto livello e si rimane estasiati nel vedere che ogni angolo della nostra Città rappresenta un pezzo di storia ricco di cultura ed offre specialità uniche: vicoli, palazzi storici, e, soprattutto, creare un itinerario Minimo sulle orme di un gigante della santità come Francesco di Paola: dal bosco dell’acquale, all’acquedotto, al museo conventuale, al Romitorio, al contemplare la sua Prime Effigie del 1483 posta in chiesa sull’altare privilegiato, al Ponte Canale, all’ Acquanova in Piazza del popolo!,
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, comprendiamo che la nostra Città di Corigliano Rossano non crescerà se non insieme e che siamo tutti uguali, tutti liberi, ma con diritti e doveri, con un amore particolare alla trasparenza e al bene comune da parte di tutti, perché tutti insieme possiamo creare una città con un cuore buono.
Quando passa Francesco di Paola a Corigliano Calabro, che emozione proviamo nel vedere che La Lettera più bella il nostro santo la scrive proprio ai Procuratori dell’eremo di Corigliano Calabro, che sono Girolamo Sanseverino e Mandella Gaetani e, a motivo dei suoi elevati contenuti spirituali, nel 1970 è stata inserita nel nuovo breviario una copia indirizzata a Spezzano della Sila e da allora, quando il 2 aprile è possibile celebrare la memoria liturgica di S. Francesco di Paola, viene recitata durante l’Ufficio delle Letture in tutta la Chiesa, ma sarebbe ora di comunicare alla Santa Sede l’esattezza storica e i veri destinatari, per dare a Corigliano Rossano l’onore storico che gli spetta, essendo stato trovato l’originale!
A Corigliano Calabro, Fra’ Francesco di Paola fa realizzare un affresco bellissimo, da me riscoperto durante i lavori di restauro del 2005-2006, ove vi è raffigurata tutta la sua spiritualità di Fra’ Francesco di Paola e che si può ammirare il tutto il suo splendore e vi sono la reliquia del Crocefisso, che Fra’ Francesco di Paola portava sempre sul bastone; la canna, quando è apparso al Venerabile dei Minimi P. Girolamo Molinari nel 1586 per liberare Corigliano Calabro dai turchi e ne romitorio la pietra-guanciale usata come cuscino dal nostro e i resti mortali del Venerabile dei Minimi P. Girolamo Molinari, da me riscoperti il 5 agosto 2005 e che meriterebbe di essere Venerabile per tutta la Chiesa!