È la storia di due elementi che possono condurre al progresso, alla gloria, alla ricchezza. Ma possono anche trascinarti nella polvere, nell’oblio della distruzione.
Quasi 3 millenni fa, sulla Via dell’Acqua tracciata dal Sybaris e del Crati nacque la più potente polis della Magna Grecia, la cui espansione sul Tirreno avvenne sulle tracce della Via del Sale.
L’acqua fu poi la sua dannazione fino ai giorni nostri. A cui sta facendo seguito la dannazione del sale, sia esso di natura pedologia o antropica. Migliaia di pozzi, molti dei quali abusivi, stanno depauperando le falde acquifere della Sibaritide dando luogo al deleterio fenomeno della salinizzazione delle acque dolci ed a una incipiente desertificazione.
È stato questo il “fil rouge” della prima giornata della Summer School di Neopolis che si è tenuta presso l’IIS “E. Majorana” magistralmente diretto da Saverio Madera, che in pochi mesi ha elevato questo Istituto di Istruzione Superiore al rango di una delle più innovative ed importanti scuole dell’intera Calabria e con il quale abbiamo siglato nei mesi scorsi un protocollo di intesa per lo sviluppo di innovativi prototipi nel settore dell’agricoltura attraverso i laboratori di meccatronica dell’Istituto.
Un concretto e fattivo progetto di ricerca che avvieremo in collaborazione con Università italiane ed estere, per far ritornare il Sale e l’Acqua ad essere una risorsa per il territorio, partendo intanto dall’analisi e dal monitoraggio dei principali parametri ambientali ed idrologici della Piana di Sibari, combattendo l’ormai avanzata salinizzazione delle falde acquifere dovuta alle migliaia di pozzi (molti dei quali abusivi) che stanno depauperando la nostra risorsa più preziosa, e valutare le emissioni ma anche gli assorbimenti di anidride carbonica da parte delle nostre aziende agricole che possono cosi’ fungere da contrappeso ai fattori negativi che stanno alimentando i disastrosi cambiamenti climatici nel nostro Pianeta. Tutto ciò per fornire ai nostri agricoltori un DSS, ossia un Sistema di Supporto alle Decisioni, in grado di poter avviare anche nella nostra terra, in maniera massiccia, la cosiddetta Agricoltura 4.0, che attraverso l’uso di droni e sensori, può condurre ad una agricoltura di qualità, che minimizza l’uso di pesticidi e fitosanitari ed ottimizza l’uso delle risorse idriche.
Di notevole spessore gli interventi che hanno contribuito ad accrescere gli input per una piattaforma di progetto condivisa e che implementeremo nelle prossime settimane con gli stakeholders territoriali. I lavori sono stati coordinati dal sagace Lenin Montesanto ed introdotti da Francesco Caputo e Nilo Domanico. A seguire le relazioni di Benito Scazziota, genius loci ed anima di Neopolis sempre sapiente e innovativo, e di Edmondo Minisci, egregio professore di Strathclyde, che da ingegnere aerospaziale si è trasformato in ingegnere “agrospaziale” animando il dibattito, coinvolgendo il pubblico e fornendo interessantissimi spunti sullo “sviluppo indigeno” e sulla biodiversità umana, sociale e culturale della nostra terra. Dirompente, propositivo e coinvolgente l’intervento del “filosofo della terra” Enrico Parisi, che ha tracciato le linee dello sviluppo possibile dell’agricoltura della nostra Piana, sostenibile e futuristico. Sapienti e concreti gli interventi dell’eccelso prof. Raffaele Persico, che ha illustrato il progetto Techforyou, dell’Unical, che si integrerà alla perfezione con il nostro progetto, e dello straordinario Alberto Figoli, direttore del CNR-ITM di Cosenza, con il cui istituto svilupperemo un prototipo di desalinizzatore per le aziende agricole.